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Lo zinco per il sistema immunitario

La pandemia COVID-19 ha aumentato in questi mesi l’attenzione di tutto il mondo verso l’importanza dei micronutrienti e di come una loro specifica carenza sia addirittura associata a rischio maggiore di contagio e di eventi avversi.

Abbiamo appreso come il SARS-CoV-2 si diffonda più facilmente in soggetti con età avanzata e in quelli che presentano patologie pregresse.

Ma l’aspetto che più interessa la scienza in questo momento è l’associazione tra un deficit di vitamine e la predisposizione al contagio o ad un peggioramento dello stato di salute.

Si è letto molto, anche se con troppo ritardo, a proposito dell’efficacia della vitamina C, e assistiamo ogni giorno ai tanti studi che vengono pubblicati sullo straordinario ruolo della vitamina D, oltre a quello della vitamina K2 e della vitamina A.

Ma tutto questo, sembra incredibile, per funzionare ha bisogno di un micronutriente chiave.

Non è una vitamina, ma senza di lui manca un tassello fondamentale per sconfiggere questo malefico virus.

Parliamo proprio dello zinco.

Cos’è lo zinco?

Lo zinco è un minerale presente nel nostro organismo, necessario per costruire la struttura di tutti quegli enzimi che permettono il corretto funzionamento del metabolismo.

Ma lo ritroviamo anche nella regolazione ormonale, nella risposta immunitaria, nella percezione del gusto e dell’olfatto.

Si trova nei cibi come pesce, uova, carne, ma da questi il nostro organismo non riesce ad estrarne tutta la quantità presente.

Per questo motivo sono stati formulati gli integratori che aiutano ad assumere la giusta quantità giornaliera.

Questo valore cambia in funzione dell’età, circa 2 mg per i bambini fino a 6 mesi di età e aumenta gradualmente fino a 11 mg per i maschi e 8 mg per le femmine di età superiore ai 13 anni.  

Il livello senza effetti avversi osservati (NOAEL) per gli adulti è di circa 50  mg al giorno.

Il ruolo dello zinco contro il Covid-19

Lo zinco rappresenta un’arma efficace per ridurre il rischio di infezioni virali del tratto respiratorio, incluso SARS-CoV-2, e abbreviare la durata e la gravità della malattia. 

Studi in vitro hanno dimostrato che lo zinco può inibire l’ attività  enzimatica e la replicazione del virus.

Può anche modificare la risposta dell’ospite alle infezioni proprio perché è un cofattore essenziale in numerose funzioni del corpo. 

Molti degli effetti benefici dello zinco si esprimono sulla membrana cellulare, ne riduce la permeabilità andando a ridurre l’impatto di tutte le fasi dell’infiammazione, come l’edema locale, l’essudazione e la secrezione di muco.

In un recente studio pubblicato sul ruolo dello zinco contro il Covid-19, sono stati analizzati i dati di due gruppi di pazienti positivi.

Lo studio è osservazionale retrospettivo.

I dati sono stati raccolti dalle cartelle cliniche di tutti i pazienti con date di ricovero comprese tra il 2 marzo 2020 e l’11 aprile 2020 in uno dei quattro ospedali NYU Langone Health Hospitals a New York City. 

A 411 pazienti è stato somministrato solfato di zinco in aggiunta a idrossiclorochina e azitromicina mentre 521 pazienti assumevano solo idrossiclorochina e azitromicina.

Questo ha diminuito nel primo gruppo la necessità di ventilazione, ha evitato il ricovero in terapia intensiva e aumentato il numero delle dimissioni.

Inoltre ha diminuito il rischio mortalità o il trasferimento in ospedale per quei pazienti che non sono entrati in terapia intensiva. 

Questo studio fornisce la prima prova in vivo che il solfato di zinco può svolgere un ruolo nella gestione terapeutica per COVID-19.

Sicuramente sono necessari altri studi a supporto, ma l’attenzione della scienza sembra dirigersi in maniera più promettente verso lo studio dei micronutrienti piuttosto che nella formulazione di farmaci o vaccini.

Cosa succede se si è carenti di zinco?

Quando il fabbisogno giornaliero di zinco non viene soddisfatto, aumentano le probabilità di infezioni, soprattutto delle vie aeree, e l’organismo è anche meno efficiente nella guarigione delle ferite e nella riparazione dei tessuti.

Quest’ultima condizione può ritardare o impedire il recupero da malattie respiratorie virali. 

Come se non bastasse, la sua carenza incide direttamente sul rischio di carenza di vitamina A, e diminuisce l’efficienza di tutto il sistema immunitario perché le proteine ​​trasportatrici e gli enzimi di attivazione dipendono dalla quantità di zinco che si ha a disposizione.

Questo avvalora ancora di più il lavoro di prevenzione che si può fare ogni giorno a partire dalle scelte in tavola fino alla giusta selezione delle integrazioni necessarie.

E come già sai, nel Paleocomplex hai già tutti i micronutrienti che ti servono, quelli che giorno dopo giorno la scienza ci conferma e ci esorta ad assumere.

Vitamine, minerali e tutti i micronutrienti essenziali che non possiamo farci mancare, soprattutto adesso, li hai già nel tuo barattolino di Paleocomplex!

Fonte:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2213422020300895
https://www.microbiologyresearch.org/content/journal/jmm/10.1099/jmm.0.001250

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